Risparmio energetico

Quello del risparmio energetico è uno dei temi più dibattuti nelle famiglie italiane, soprattutto in questo periodo di bollette salatissime. Non è un caso, dunque, che l’interesse sull’argomento sia crescente e che tecnici, costruttori, architetti e progettisti vengano sempre più presi come punti di riferimento. Quando ci si accinge ad acquistare una nuova casa o ad affrontare lavori di ristrutturazione, sono i “tecnici” i principali e più affidabili consulenti per i cittadini, ed è indispensabile che il dialogo tra questi soggetti sia il più semplice e agevole possibile. Chiave di volta sarà sicuramente l’informazione che verrà indirizzata sui cittadini e dei quali i tecnici dovranno essere i portabandiera più preparati. Cosa significa, in pratica, applicare alla propria abitazione accorgimenti per risparmiare energia? Non tutti ne sono consapevoli, così spetta proprio a chi di questi accorgimenti ha fatto una professione far passare il messaggio. Che si tratta di una miscela di interventi o scelte grandi e piccole e che, oltre a risparmiare sulle bollette, si può aumentare il valore della propria casa. Si partirà quindi dai suggerimenti più banali, come per esempio quelli legati all’illuminazione. Poiché anche la semplice scelta delle lampadine può incidere significativamente: in una casa i consumi energetici derivano fondamentalmente dagli elettrodomestici e dall’illuminazione, ma è quest’ultima a incidere per il 10-25%. Quota di consumi che può essere ridotta dal 50 all’80% scegliendo lampadine ad alta efficienza energetica, utilizzando i reostati per regolare l’intensità luminosa e gli interruttori a tempo o a fotocellule per ambienti quali vani scala, corridoi e cantine. Per giungere al più complesso tema della classificazione energetica degli edifici. La bolletta, infatti, non è che un sintomo del problema più grande. Ovvero, ogni edificio “consuma” energia, ma per fare le stesse cose case diverse possono necessitare di “quantità” di energia diverse. Così nasce l’esigenza di attribuire una classe di consumo a una casa, esattamente come si fa, ormai da tempo, con gli elettrodomestici. Determinare questa classe di consumo significa valutare, in particolare, il consumo energetico necessario per il riscaldamento e per la produzione di acqua calda. Tale classificazione serve naturalmente al momento dell’acquisto di una casa nuova, così che sia possibile sapere esattamente quali saranno i costi di gestione, ma anche al momento di valutare una ristrutturazione perché, naturalmente, gli edifici a più alta efficienza acquistano maggior valore. Il concetto di base che deve assolutamente passare è che il basso consumo energetico non inficia assolutamente il comfort abitativo. Inserire la propria casa all’interno di una classificazione, significa solamente che è stato rilasciato un certificato energetico: un documento che prevede una sezione per la classe di isolamento e una per la qualità dell’impiantistica. Due gli obiettivi che si intendono raggiungere in questo modo: ridurre al minimo il fabbisogno termico dell’edificio e adeguare l’impiantistica ai medesimi obiettivi di risparmio energetico, di tutela del clima e di protezione dell’ambiente. Al certificato, poi, si associa anche una targa energetica da esporre sulla facciata degli edifici più virtuosi e, dunque, destinati a maggiori valutazioni. Il decreto legislativo che rende obbligatorio il certificato per gli edifici nuovi, totalmente ristrutturati o oggetto di compravendita è già stato approvato, anche se la sua applicazione è destinata ad attraversare diversi passaggi. Dal 1° luglio 2007 il certificato energetico è diventato obbligatorio per la compravendita di immobili di superficie superiore a 1000 m2 venduti in blocco, mentre dal 1° luglio 2008 l’obbligatorietà comprenderà anche quelli di superficie inferiore a 1000 m2 venduti in blocco. Per le singole unità immobiliari l’appuntamento è rimandato al 1° luglio 2009, a meno che non si intendano effettuare lavori di riqualificazione energetica dell’esistente per i quali si vogliano richiedere incentivi fiscali. Esattamente come accade per gi elettrodomestici, per effettuare il calcolo e individuare la classe energetica di appartenenza si utilizzano indicatori ben precisi, mentre l’unità di misura adottata è il kWh/m2.